Le statue parlanti di Roma: storia, leggende e itinerario per ammirarle

fontana del Facchino

Sapete che a Roma ci sono delle statue parlanti? Sono delle statue conosciute anche come la Congrega degli Arguti, si tratta di monumenti antichi legati alla storia di questa magnifica città. Queste statue fanno parte della cultura romana fin dal XVI secolo e sono molto note per la loro capacità di “parlare”. In pratica venivano usate dal popolo romano in grado di scrivere, per esprimere le proprie opinioni politiche e sociali soprattutto contro i governanti e le ingiustizie, appendendo su di loro dei messaggi satirici le cosiddette Pasquinate dal nome della statua più famosa che è proprio quella di Pasquino.

Chi era Pasquino

Ci sono molte leggende sull’identità di Pasquino, la più accreditata è quella che lo figura come un sarto le cui battute satiriche contro il governo e per la libertà del popolo romano erano più taglienti delle forbici con le quali lavorava. Si narra che, dopo la sua morte, la sua bottega fu demolita per lasciare spazio alla ristrutturazione di palazzo Orsini (attuale palazzo Braschi) vicinissima a piazza Navona ma durante i lavori emerse un busto molto logorato dal tempo che ancora oggi si può ammirare sulla piazza che attualmente porta il nome del sarto appunto piazza Pasquino.

Statua di Pasquino Roma

Per farvi capire di cosa parlo vi cito una delle pasquinate più famose, quella su Papa Urbano VIII Barberini che recita “quello che non fecero i barbari lo fecero i Barberini”. La frase fa riferimento al prelievo del bronzo contenuto nelle travi del Pantheon servite poi per la costruzione di un baldacchino che ancora oggi si trova al centro della basilica di San Pietro.

Si narra che i sonetti di Gioacchino Belli furono il proseguimento delle Pasquinate tanto che la statua per lungo tempo non parlò più.

La sua voce si fece sentire nuovamente nel 1938 quando, in occasione della visita di Hitler a Roma, apparve questa frase satirica: « Povera Roma mia de travertino te sei vestita tutta de cartone pe’ fatte rimira’ da ‘n imbianchino venuto da padrone! ». Ancora oggi di tanto in tanto compaiono delle  Pasquinate in dialetto romanesco.

Chi sono le statue parlanti

Ci sono diverse  statue parlanti situate in tutta Roma. Le più famose sono 6.  Oltre a quella di Pasquino ci sono quella dell’abate Luigi, di Marforio, Madama Lucrezia, del facchino e la fontana del Babuino.

L’itinerario per vedere le statue parlanti

Se volete seguire un itinerario logico dal punto di vista della geolocalizazione delle statue vi consiglio di iniziare il percorso dalla statua di Pasquino che, come vi ho detto si trova nei pressi di piazza Navona incamminatevi poi verso la chiesa di Sant’Andrea della Valle e arriverete a piazza Vidoni dove c’è la statua dell’Abate Luigi.

Abate Luigi

Essa venne alla luce dalle fondamenta di palazzo Vidoni nel XVI secolo e raffigurava, con molta probabilità, un alto magistrato. Risalente all’età tardo Romana, faceva parte delle sculture che decoravano l’Hecatostylum, il Portico delle Cento Colonne.  I Romani la ribattezzarono con il nome di Abate Luigi perché somigliava molto al sagrestano della chiesa del Santissimo Sudario che si trovava nella zona.

Abate Luigi - credit Rerum Romanarum

La testa originale dell’abate, già molto rovinata dagli agenti atmosferici, venne sostituita varie volte a causa dei continui furti ed atti di vandalismo l’ultimo dei quali è avvenuto negli anni ’90 del secolo scorso. Attualmente la statua è priva di testa.

Marforio

Marforio - Le statue parlanti di Roma: storia, leggende e itinerario per ammirarle

Proseguite il vostro itinerario, andate verso piazza Venezia e salite la scalinata che porta al Campidoglio. Qui nel cortile di palazzo Nuovo potrete ammirare Marforio. La statua è molto grande ed a mio parere esteticamente la più bella. Dovrebbe raffigurare il dio Nettuno, l’oceano o il Tevere ma sul tema ancora oggi gli studiosi dibattono. La statua fu rinvenuta nel Foro di Augusto e precisamente presso il Tempio di Marte. Si narra che aveva l’iscrizione “mare in forio” da cui deriverebbe il suo nome. Altri studiosi invece lo attribuiscono alla famiglia Marioli o Marfuori che aveva una proprietà proprio in quella zona.

Qualunque sia la sua origine è certamente considerata la spalla di Pasquino, poiché in alcune delle satire i due dialogavano fra loro.

Madama Lucrezia

A questo punto tornate a piazza Venezia ed a sinistra, su un angolo dell’omonimo palazzo, troverete Madama Lucrezia, l’unica donna della Congrega degli Arguti. Essa con molta probabilità raffigura la dea egizia Iside oppure una sua sacerdotessa. Nella vita terrena rappresenta l’amante del re di Napoli Alfonso V, Lucrezia d’Alagno trasferitasi Roma dopo la morte del sovrano. Spesso fu portatrice della voce del popolo. Durante la Repubblica romana del 1799 la statua cadde dal suo piedistallo ed i Romani associarono questo evento alla caduta dei francesi invasori scrivendo sul suo dorso “non ne posso veder più!”. Purtroppo con questa caduta la statua si ruppe e fu restaurata nel 1806.

Madama Lucrezia - Le statue parlanti di Roma: storia, leggende e itinerario per ammirarle

Il Facchino

L’itinerario per ammirare le statue parlanti prosegue su via del Corso. Arrivate fino a via della Lata e sulla destra troverete la statua del facchino. E’ una piccola fontana  ancora funzionante dalla quale esce acqua buonissima che vi consiglio di bere.

Il facchino - Le statue parlanti di Roma: storia, leggende e itinerario per ammirarle

Costruita nel 1500 da Jacopo Del Conte. Raffigura un uomo che versa l’acqua da una botte vestito con il costume tipico degli acquaroli che erano colori i quali durante la notte andavano a riempire le botti al Tevere o alla fontana di Trevi per poi distribuirla alla città. Il viso della statua è completamente sfigurato perché molti, a causa del suo abbigliamento, ritenevano fosse Martin Lutero e lo pendevano a sassate. Voi che ne pensate gli somiglia?

La fontana del Babuino

Tornate su via del Corso e camminate per circa 700 metri poi girate a destra su via Frattina in fondo alla quale incrocerete via del Babuino. Qui al civico 150 troverete la fontana del Babuino. Il nome le è stato dato  dal popolo romano perché la riteneva così brutta da somigliare ad una scimmia. La sua costruzione fu voluta da un commerciante ferrarese Alessandro Grandi, ma destinata all’uso pubblico.

Fontana del Babbuino - Le statue parlanti di Roma: storia, leggende e itinerario per ammirarle

Il nome dell’opera divenne ben presto talmente popolare da determinare anche il cambiamento di quello della strada, chiamata in precedenza via Clementina perché voluta da papa Clemente VII Medici (1523-1534).  Realizzata verso il 1576 circa, la fontana era costituita da una vasca di epoca romana in granito grigio – entro cui versava l’acqua una semplice cannella – sulla quale era collocata una statua a grandezza naturale in tufo scolpito raffigurante un Sileno disteso su una scogliera. Alessandro Grandi l’aveva fatta sistemare all’interno di una nicchia sul prospetto principale del suo palazzetto.

Il palazzo passò nel Seicento alla famiglia Boncompagni-Ludovisi che nel 1738 provvide alla sua completa ristrutturazione. La fontana allora venne spostata verso sinistra (al civico 49a).

Nel 1877, a causa dei lavori per la costruzione della rete fognaria, la fontana fu smembrata: la statua del Sileno fu collocata nel cortile di palazzo Boncompagni, mentre la vasca andò a sostituire quella dell’abbeveratoio di via Flaminia, davanti alla fontana di Giulio III (1550-1555). Finalmente, nel 1957, il Babuino fu ricomposto nei pressi della sede originaria, ma sul lato opposto della strada, a sinistra della chiesa di Sant’Atanasio dei Greci.

Fine itinerario

Termina qui l’itinerario delle statue parlanti di Roma e, se volete, vi consiglio di entrare nel locale adiacente alla statua del Babuino il famoso museo Canova Tadolini dove potrete gustare un buon caffè circondati da opere del Canova.

Leggete anche l’itinerario su Roma tra esoterismo e fantasmi .

Potete fare un tour gratuito di Roma.

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20 risposte

  1. Bellissimo e molto originale questo itinerario. Credo sia perfetto da fare con i bambini. Un modo alternativo e soprattutto molto interessante per visitare la città eterna.

  2. Sara Bontempi ha detto:

    Mi sono subito salvata questo articolo, andrò a Roma per la quarta volta a dicembre e questo itinerario mi manca, non vedo l’ora di ammirare le statue parlanti!

  3. Teresa ha detto:

    Conoscevo la statua di Pasquino e la sua storia, ma non avevo mai sentito parlare delle altre. Sarò a Roma ai primi di agosto e ne approfitterò per vedere anche le altre, grazie dei consigli!

  4. antomaio65 ha detto:

    Mi è piaciuto tantissimo questo tuo itinerario tra le statue parlanti di Roma!! Adoro la sagacia dei romani e la loro ironia e le pasquinate sono davvero la voce del popolo. Conoscevo solo la fontana del Babuino oltre a Pasquino, nel prossimo viaggio a Roma vado sicuramente anche a conoscere le altre

  5. Erika Vitamintrip ha detto:

    Roma è talmente grande e ricca di storia a ogni angolo, che nonostante si creda di conoscerla, si scopre sempre qualcosa di nuovo! E così è stato con questo articolo! Veramente interessante e particolare, complimenti!

  6. Libera ha detto:

    Questo itinerario delle statue parlanti di Roma è davvero interessante e costituisce senza dubbio un modo molto originale per scoprire la città

  7. La Kry ha detto:

    Pur avendo visitato la capitale diverse volte: per l’arte, per la cucina, per i romani, perché è Roma insomma, non conoscevo questa divertente tradizione. Credo sia un esempio perfetto del carattere e la sagacia della Roma più vera. Quando tornerò (spero presto) farò tesoro del tuo itinerario.

  8. Veronica ha detto:

    Scopro sempre qualcosa di nuovo su Roma, non conoscevo né Pasquino né le frasi che la gente usava per farlo “parlare”. Interessanti anche le sei statue che non avevo mai visto.

  9. Bru ha detto:

    Bellissima idea di tour durante una visita di Roma, mi piace così tanto che non vedo l’ora di farlo!

  10. partyepartenze ha detto:

    Conoscevo la storia delle statue parlanti, ma non ho mai seguito il percorso né le ho visitate. Il problema è che a Roma ci sono moltissime cose da vedere e, ogni volta che ci vado, ho sempre molte altre cose da visitare. Prima o poi riuscirò a organizzarmi per comprenderne la visita, finalmente!

    • Lucysp ha detto:

      Hai ragiona a Roma ci sono talmente tante cose da vedere che è difficile inserirle tutte in un itinerario. Considera però che questo percorso è in pieno centro per cui lo potresti associare ad altre cose da vedere.

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